Buongiorno a tutti! Nel Vangelo della decima domenica del Tempo Ordinario Gesù risponde a due difficoltà che gli vengono poste di fronte dai membri del suo clan famigliare e dai religiosi influenti del suo tempo. Due difficoltà che potrebbero, se percepite come insuperabili, determinare una battuta d’arresto nella missione da lui intrapresa insieme ai suoi discepoli. Mettiamoci in ascolto della Parola.
L’attività di predicazione e di cura svolta sino a questo momento da Gesù ha raggiunto un successo tale da suscitare delle importanti reazioni in due gruppi di persone: la sua famiglia e gli scribi. Entrambi gli appartenenti a questi raggruppamenti esprimono, infatti, delle preoccupazioni che, non limitandosi semplicemente all’esternazione di una qualche lamentela, cercano concretamente di fermare Gesù. Proviamo a vederle con attenzione.
“I suoi”, dice l’evangelista Marco, nel momento in cui vengono raggiunti da notizie che dimostrano il poco equilibrio con cui Gesù sta portando avanti la sua missione, iniziano a pensare che sia uscito di senno. Dicono: «È fuori di sé. Quanto ancora potrà andare avanti con questi sistemi? Come può essere di aiuto agli altri se non si prende cura di se stesso, se si dimentica addirittura di mangiare il necessario per affrontare le fatiche delle sue impegnative giornate?». Subito cercano di fermarlo, di aiutarlo a rientrare in se stesso e riprendere il ritmo di una vita più tranquilla. Forse unite a questa preoccupazione ve ne potrebbero essere delle altre. Potrebbe darsi che “i suoi” non capissero che cosa Gesù stesse facendo, che il modo in cui egli stesse portando avanti la missione non corrispondesse all’idea che di questa missione si erano fatti. Potrebbe darsi, inoltre, che temessero che la missione di Gesù potesse ricadere negativamente su di loro, che non si sentissero pronti ad affrontare lo tsunami di richieste che la fama di guaritore, guadagnata dal loro congiunto, li vedeva inevitabilmente coinvolti. Una somma di preoccupazioni, di timori, di paure, che li portano a trattenere Gesù dal continuare ciò che ha intrapreso. È legittimo preoccuparsi per un proprio famigliare, per il suo futuro, ma è anche vero che è compito della famiglia creare le condizioni per realizzare il disegno di Dio nell’esistenza di ciascuno dei suoi componenti.
Il secondo raggruppamento è quello degli scribi che scendono da Gerusalemme per recarsi in Galilea dove il rabbi di Nazareth insegna e guarisce. Il loro modo di rapportarsi con la persona che percepiscono come un problema è quello che molto spesso vediamo anche oggi realizzato in vari ambiti e specialmente nella politica. Quando si vuole avere la meglio su un avversario, il metodo a cui più spesso assistiamo non è quello rispondere con argomenti fondati e razionali alle sue affermazioni ma di screditare la persona. Per gli scribi, Gesù è un indemoniato, uno che compie guarigioni e miracoli per conto di Beelzebul, il principe dei demoni, e non nel nome di Dio. A queste accuse Gesù reagisce facendo propria l’argomentazione dei suoi detrattori e smontandola: se Satana scaccia Satana – egli dice – allora Satana “è finito” e il suo regno è destinato a crollare. In verità, Satana e il suo dominio sono destinati a crollare perché Satana ha incontrato uno più forte di lui, anzi, “il più forte” annunciato dal Battista (cfr Mc 1, 7). Al di là della risposta sapiente di Gesù rimane la preoccupazione dei suoi interlocutori che è solo apparentemente rivolta al bene delle persone e più chiaramente interessata a non far perdere consensi e seguaci al gruppo degli scribi e dei farisei a cui appartengono.
In definitiva, le preoccupazioni dei famigliari di Gesù e degli scribi sono legate a diverse ragioni ma hanno però un motivo di fondo che le accomuna, il cosiddetto “interesse privato”. Gesù vuole aiutarci a vincere questa visione ristretta della vita per farci entrare nella comprensione della nuova famiglia dei figli di Dio che non può lasciarsi condizionare, bloccare, trattenere dagli interessi famigliari o dalle logiche di “partito”.
Signore aiutaci a vivere da figli tuoi e fratelli e sorelli di tutti. Buona domenica di vero cuore a tutti!