Un Dio Povero

Di questo tema, già altra volta, abbiamo iniziato a discorrere. Ma l’argomento è troppo grosso; troppo profondo; troppo importante, per non fermare ancora attentamente la nostra mente su questa… strana cosa:

UN DIO POVERO!
Entriamo insieme nella Grotta di Betlemme, e, in profonda meditazione; anzi, in adorante contemplazione, immergiamoci in questo grande mistero: Dio, ricchezza infinita, facendosi uomo, VOLLE ESSERE POVERO!
• E Dio… ha voluto nascere in una stalla!
• Ha voluto nascere in una famiglia povera. Era una povertà, quella della Famiglia di Nazareth, dignitosa. Dove si viveva del proprio lavoro. Quella casa era linda, pulita…
Ma povera.
• Contempliamo ancora la Santa Famiglia nella Grotta di Betlemme: fa freddo.
Stufa? Caloriferi? … No! Il fiato discreto di un asinello e di un bue. È vero; nell’angolo, là in fondo, dove è quasi  accennato un camino, S.Giuseppe ha acceso un bel fuoco; ma… fa freddo.
• Guardo sempre attorno. Non vedo nessun lavandino con acqua corrente; … potabile… Qui non ci sono né armadi, né letti, né sedie, né tavoli… Un po’ di paglia in una mangiatoia; i caldi panni che la Mamma, previdente, da tempo ha preparato con tanto amore, scaldano il Bambinello; gli donano tepore; gli fanno da cuna e da letto.

• Quanta povertà! Eppure quanto amore! E quanta gioia! Qui è gioia piena perché, appunto questa povertà, può contenere tutta la ricchezza infinita: DIO!
• E poi, il Padre Celeste, con il canto degli Angeli farà giungere anche la provvidenza dei Pastori: i loro doni.
• E qualche giorno dopo, per un po’ di tempo, l’umile ospitalità di qualche modesta casa di Betlemme.
• E poi la fuga in Egitto.
• E poi il ritorno a Nazareth: …dove un Dio per trent’anni farà il falegname.

…Costantemente in dignitosa povertà.
Perché?
Sapeva Dio che, per gli uomini, le ricchezze; l’abbondanza di cose; L’ORO! sarebbero stati il più grande ostacolo sulla via del Cielo.
Noi siamo stati messi su questa terra per una breve prova. Non siamo fatti per il tempo. Siamo fatti per l’eternità. Siamo destinati a diventare FIGLI DI DIO! Per fare questo, abbiamo bisogno di spogliarci delle fatue ricchezze di quaggiù; per caricare l’oro puro: L’AMORE.

• • •

Lascia, che a questo punto, insieme a te invochi intensamente lo Spirito Santo, perché ci faccia comprendere questa tremenda lezione di Dio: LA RICCHEZZA DELLA POVERTÀ, per caricare decisamente, risolutamente, l’infinita ricchezza di Dio.
• Io, amo la povertà? Quella vera? Quella di Gesù Bambino e della Santa Famiglia?
• Oppure conservo ancora una discreta stima di quelle cose che il mondo chiama “ricchezze”?
• Abbiamo parlato, a riguardo della Santa Famiglia, di una “dignitosa”povertà. È bene…; forse, è anche bene pensare a qualche piccolo margine per sé e per la famiglia. Ma poi? …
• Ed ho il cuore largo? Dono volentieri ai Fratelli? Soccorro i poveri?

….

È Natale.
Davanti alla tremenda lezione di un Dio povero, non sarà bene che mi guardi attorno per vedere chi ha meno di me; per soccorrere tante miserie; magari la fame, dovunque questa si mostri, e mi grida: “Aiuto!”?

Chiediamo umilmente a Maria che ci ponga sul cuore il suo Bambino. E rimaniamo in silenzio…: il Cuore del Bambino che pulsa sul nostro cuore… Rimaniamo in ascolto…
Tutte le false ricchezze di quaggiù cesseranno. Tutte ci saranno tolte. Un giorno… nella nostra cassa… non metteranno nulla.
Per tutta l’eternità possiederemo invece l’autentica ricchezza di Dio, l’unica vera ricchezza: L’AMORE.
Tanto avrò amato quaggiù, altrettanta ricchezza e felicità avrò per tutta l’eternità.
…Un Dio Bambino che ha deciso di nascere POVERO!

Don Paolo Arnaboldi
(Dicembre 1983)