Nella divina poesia del Natale, quattro fatti, e decisioni di Dio, da meditare profondamente.
Non a caso, Dio, facendosi uomo, nacque in una stalla. Lo volle. Lo decise, con sapienza divina, da tutta l’eternità.
Gesù venendo a salvare gli uomini, sapeva quanto grande fosse la loro malattia di attaccamento alle cose, agli agi, alle ricchezze…
Per guarire questa nostra malattia mortale, Gesù volle nascere in una stalla.
Era così additata agli uomini una grande via di salvezza.
Non a caso, la luce, venuta al mondo, inondò, per primi, del suo fulgore, gli umili e i poveri: dei poveri pastori, onesti lavoratori; che vivevano di un lavoro disprezzato e rude; ma aperti verso il Cielo, verso Dio; uomini dall’animo umile e buono.
Era una scelta precisa del Cielo. Era un’altra via di salvezza additata agli uomini: la via dei poveri.
E non a caso, la stella guidò i re magi a Betlemme.
Una stella li condusse alla Luce.
Era venuto per i piccoli e per i grandi, per i poveri e per i ricchi, per gli umili e i dotti e i potenti. Ma solo quelli che, degli uni e degli altri, erano veramente gli “Anawim”, gli autentici “poveri nello spirito” (di cui parla la Bibbia), i poveri nell’anima e affamati di Dio, colsero la sua luce, e si mossero, e si incontrarono con il Sole nascente: il Bimbo divino.
Ed era un’altra grande via aperta: quella della redenzione del potere e della scienza, che nulla sono, se non immersi nella luce di Dio.
Non a caso, la stella chiamò ai piedi del bambino dei sapienti pagani e lontani.
…Non sarà forse una grande profezia per questi nostri tempi? …
Don Paolo Arnaboldi
Dicembre 1976