Buongiorno a tutti! Dopo le Beatitudini, su cui ci siamo fermati a meditare domenica scorsa, Gesù prosegue il discorso della Montagna delineando il profilo del discepolo ideale attraverso due immagini metaforiche dense di significato: la luce e il sale. Cosa significa per noi essere luce ed essere sale? Proviamo a rispondere mettendoci in ascolto attento e obbediente della Parola.
Voi siete sale e luce, dice Gesù. Usando queste immagini, il Maestro sta mettendo di fronte ai suoi discepoli l’importanza della testimonianza. Il sale non serve per dare sapore a se stesso, e la luce ugualmente non si accende per autoilluminarsi. Il sale e la luce sono realtà che compiono la propria missione se realizzano la funzione per cui esistono. Prendiamo in considerazione, innanzitutto, il sale. Nell’antichità aveva tante funzioni. Poteva servire per conservare i cibi, per le medicazioni, per pagare gli stipendi dei soldati – lo stipendio ancora oggi si chiama salario proprio per questo motivo – ma l’uso più comune, che Gesù stesso propone, consiste nel dare sapore ai cibi. Chiaramente questa funzione il sale la può realizzare se non perde la sua capacità di insaporire. Nel caso in cui questo dovesse accadere il sale sarebbe buono solo per una cosa, dice Gesù: essere gettato via. Non servirebbe quindi a niente. Qual è il messaggio di questa similitudine? È come se Gesù ci dicesse: «Se non sapete di niente, come potete pretendere che il mondo diventi buono?». Una pietanza saporita attrae, ti viene voglia di mangiarne ancora, ma se è disgustosa ti fa venire solo la voglia di metterla da parte. Gesù sta parlando di noi e della nostra testimonianza. Solo se rendiamo saporita con il Vangelo la nostra vita, possiamo aiutare gli altri a fare la medesima esperienza e, insieme con gli altri, rendere la terra un luogo migliore. L’immagine del sale, alla luce di questo, è particolarmente efficace per riflettere sulla domanda: chi è il cristiano? La risposta può essere la seguente: è uno che si impegna a rendere saporita e bella la propria esistenza, conformando se stesso a Cristo e al suo Vangelo, per far sì che il mondo diventi a sua volta un luogo sapiente e bello!
Non solo siamo chiamati ad essere sale della terra ma anche luce del mondo. Per aiutarci a comprendere meglio questa similitudine Gesù utilizza altre due immagini: la lampada da mettere sul candelabro e la città sul monte. In entrambe queste metafore è evidente la necessità dell’essere visibili. Il cristiano, che si fa illuminare dalla Parola, può a sua volta essere luce per altri, diventando un punto di riferimento. In un mondo dove il buio dell’incertezza sul futuro sta gettando tante persone nella depressione e nella disperazione c’è bisogno di luce. Ma di luce vera, capace di illuminare la vita degli uomini, di mettere in luce i principi che possono aiutare il mondo a ricostruire su basi più solide la vita delle famiglie e la convivenza civile. Essere luce, vuol dire essere portatori di quella luce che ha, essa sola, la capacità di realizzare il discernimento sulla storia. Le due immagini della lampada e della citta sul monte sono caratterizzate in modo differente. Una rappresenta la luce della casa, l’altra rappresenta la luce della città per ricordarci che il discepolo non è chiamato a offrire una testimonianza ristretta alle responsabilità familiari, ma deve anche contribuire attivamente alla costruzione della vita sociale. E lo può fare solo se diventa un punto di riferimento sia in famiglia che nella comunità civile.
Essere sale ed essere luce, oltre a specificare l’identità del cristiano, ci ricordano che è dalle nostre vite rese sapienti e luminose dall’accoglienza di Cristo e del Vangelo che dipende la possibilità che gli uomini riconoscano Dio come Padre e facciano proprio il suo sogno di radunare l’intera umanità in una famiglia in cui si vive la piena consapevolezza d’essere suoi figli e fratelli di tutti!
Signore aiutaci a vivere come sale e come luce. Fai che possiamo dare una testimonianza credibile del tuo Vangelo attraverso una vita sapiente e luminosa affinché gli uomini ti rendano gloria. Buona domenica di vero cuore a tutti!