Meditazione V Domenica di Pasqua – 07 maggio 2023

Buongiorno a tutti. La quinta domenica del Tempo Pasquale, riconducendoci nel Cenacolo, ci fa riascoltare un passaggio del lungo discorso d’addio in cui Gesù si rivela dicendo di se stesso: Io sono la via, la verità e la vita. Cosa voleva dire? Che buona notizia riconosciamo in queste parole per la vita di tutti i giorni? Mettiamoci in ascolto obbediente della Parola.

Prima di alzarsi dalla tavola, in cui i discepoli e il Maestro hanno appena consumato quella che noi oggi chiamiamo l’Ultima Cena, Gesù rivolge ai suoi amici parole di commiato che suscitano un profondo turbamento. In verità, la Cena non era stata come tutte le altre volte un occasione serena di condivisione fraterna. C’era nell’aria tensione e preoccupazione per le parole e i gesti compiuti da Gesù. Tutto era strano sin dal primo momento. Gesù che lava i piedi come l’ultimo dei servi, che spezza il pane e versa il vino dicendo: questo è il mio corpo, mangiatene tutti; questo è il mio sangue, bevetene tutti! Tutti mangiano e bevono, ma non capiscono cosa Gesù stia facendo e dicendo loro. L’apice è poi l’annuncio del tradimento da parte di uno dei Dodici. Si può solo immaginare quale fosse il clima dell’Ultima Cena e come man mano si riempisse di turbamento il cuore dei discepoli. Hai voglia Gesù di dire: non sia turbato il vostro cuore!! Come? Prima lanci una bomba e dopo che scoppia dici non turbatevi? Come fai a dire ad una persona che ha paura di non averne? Ti rendi conto, Gesù, di tutto ciò che sta accadendo: guerre, inflazione, disoccupazione, società che invecchiano a vista d’occhio, senza che nelle famiglie nuove vite prendano il posto delle persone che muiono, presbitéri e ordini religiosi invecchiati e ridotti numericamente che non possono più contare su un ricambio generazionale? Come può il nostro cuore rimanere sereno di fronte a tutte queste situazioni? Ma Gesù ancora ripete: «Non sia turbato il vostro cuore!». Lo dice agli apostoli che temono per ciò che potrà accadere al loro Maestro; lo dice a noi che temiamo il peggio di fronte alle cose che la storia ci sta presentando.

Lo dice però con parole che dobbiamo provare a fare nostre perché, nella misura in cui vengono accolte, possono infondere speranza, possono aprire alla vita. Gesù parla di un “luogo”, di un “dove”, verso cui è diretto e in cui preparerà un posto per tutti. Sta parlando della vita eterna, della vita piena. Uno potrebbe dirgli: «Sì, Gesù, ma a me interessa questa vita. Mi interessa sperimentare la pienezza della vita qui e adesso». Sono certo che lui risponderà a questa nostra obiezione dicendoci, che quella pienezza di vita che ci promette siamo chiamati a sperimentarla, in una forma imperfetta, già adesso, nel posto in cui viviamo. Non dobbiamo aspettare o anticipare la fine per sperimentarla. Allora, anche noi, come l’apostolo Tommaso gli chiederemo: «E come si può raggiungere la meta che ci stai indicando?» E lì che Gesù, guardandoci con occhi pieni di affetto, ci ripeterà, pazientemente, per l’ennesima volta: «Ma tu la strada per compiere questa esperienza già la conosci. Tu conosci la via, perché questa via, sono Io. Nessuno può arrivare al Padre se non per mezzo di me». La VIA per sperimentare la pienezza della VITA, la luce nelle tenebre, pace nel tormento, gioia nel dolore, è solo il vangelo. Una via ardua, ma salutare, capace di aprirci gli occhi, di comprendere che è VERA, perché concreta e capace di fare i conti con la realtà, cogliendola nei suoi tratti più duri, ma riconoscendo in essi anche le opportunità che essi contengono; una via ardua che è, inoltre capace, proprio perché è vera, concreta, reale, di farci abbracciare la vita in tutti i suoi aspetti, non solo quelli che ci piacciono, come gioia e salute, ma anche quelli che vorremmo volentieri mettere da parte, perché segnati dal dolore e dalla malattia.

Signore, aiutaci a riconoscerti e ad accoglierti come via, verità e vita, per affrontare con fede e con speranza i tanti motivi di turbamento e preoccupazione che si affollano in questo periodo nella nostra mente e nel nostro cuore. Buona quinta domenica di Pasqua a tutti!