Lo Spezzò

“…LO SPEZZÒ”!

Sono tanti giorni che questa frase: “…lo spezzò”!, mi martella nel cervello.

Ho davanti i brani dei Vangeli di Luca (22,19-20), Marco (14,22-24), e Matteo (26,26-28), che raccontano l’istituzione dell’Eucaristia; specialmente quello di Matteo.

“LO SPEZZÒ” …

Siamo durante l’Ultima Cena, nella tarda sera del Giovedì Santo.

Gesù è a tavola con i Dodici.

Sa che tra qualche ora dovrà morire.

“Dovrà!”, ma perché lo vuole. Perché è l’Amore. Ed è il padrone della vita. (Gv 10,17-18).

Le luci che sgorgano da questi testi sono veramente abissali.

Non dunque un pensiero meditativo proporrò questa volta anche all’anima tua; ma dei “punti luce”, sui quali fermare l’anima; in silenziosa, umilissima contemplazione, stando in ascolto.

Ci penserà lo Spirito Santo a rapire la nostra anima, portandola di abisso in abisso, proprio in forza della stessa parola divina rivelata, la quale è, per natura sua, “viva e attiva” (Eb 4,12). Facciamone, umilmente, l’esperienza.

 

Dice Matteo:

“Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: “Prendete e mangiate”; questo è il mio corpo”. (Mt 26,26).

“Lo spezzò”

È Gesù che prende il pane, e lo spezza; …e la figura diventa realtà. È Gesù che afferma: “Questo è il mio corpo”.

Gesù è Dio, Amore infinito. E perché tale, con questo gesto si dona totalmente a tutti gli uomini!

A te, a me.

E … per fare questo; volontariamente, con le sue mani, si spezza…

E si dona… Morendo… Per pagare le colpe di tutti gli uomini… Presentandosi al Padre come colui che è colpevole di tutti i misfatti dell’umanità…

E non si scusa dicendo…: “Però, badate bene, non sono stato io!” …

Dirà invece: Prendete e mangiate; questo è il mio corpo.

Dopo aver pagato tutto come reo, essendo, e rimanendo Dio, Gesù dice agli uomini: “Mangiatemi!”.

…In modo che di lui… non rimanga proprio più nulla…

“Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell’alleanza, versato per tutti, in remissione dei peccati”.” (Mt 26,27-28).

…Ora, sotto le specie del pane e del vino, Gesù mette davanti ai suoi: da una parte, il suo corpo, che sarà spezzato; e dall’altra, il suo sangue, che sarà versato.


E ancora una volta il pressante invito: “Bevetene tutti!”.

L’Eucaristia è veramente il dono totale di Dio, che fatto uomo per amore, per amore si consegna alla morte; e per amore vuol essere mangiato, bevuto, consumato.


Un Dio, Amore infinito, non poteva proprio fare di più.

 

Poche ore dopo.

Venerdì Santo. Ore 15 del pomeriggio.

Gesù, inchiodato, dissanguato, agonizzante, è ormai rantolante.

“E Gesù, emesso un alto grido, spirò” (Mt 27,50).

…MORÌ!

Ho sempre negli occhi il gesto di Gesù che spezza il pane…: il suo Corpo.

E contemplo il Corpo esanime di Gesù.

Ho sempre negli occhi il gesto di Gesù che offre il vino.

E contemplo le vaste pozze di Sangue di Gesù che ricoprono il suolo, sotto la croce.

Veramente da una parte c’è il Corpo spezzato; e dall’altra il Sangue versato.


Ma vedo Longino. Ecco, afferra la lancia, e vibra un colpo.

Il Cuore di Gesù, morto, d’amore, viene squarciato. Forse, là dentro, ci doveva ancora essere qualche cosa da donare agli uomini…

Ed era vero!…

“…e subito ne uscì sangue ed acqua” (Gv 19,34).

E mi pare di sentire ancora la voce di Gesù che dice: “Prendete e bevetene tutti!”.


Ormai Gesù, per sé, non ha proprio conservato più nulla.

Ed è appunto qui che si compie il grande miracolo: se tu lo hai accolto, “mangiato”, “bevuto”, Egli è proprio passato tutto in te. Per un portento divino, tu sei veramente diventato figlio di Dio.

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E poi Gesù disse: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19).

E questa volta è proprio come se Gesù ci supplicasse amorosamente: “Anche voi, come me, spezzatevi, donatevi, lasciatevi mangiare, bere, per amore”.

È così, per me? Per te?

Il dono di sé, anche se a volte doloroso, conduce sempre alla vita e alla gioia.

Buona Pasqua!

Don Paolo

Pasqua 1981

 

 

 

 

PER RIFLETTERE UN PO’

 

–  PER TUTTI: Ho davanti a me l’altare e la croce, quali reazioni, pensieri, sentimenti provo, ripensando alla parola ” Lo spezzò”?

 

–  PER GLI SPOSI: Vi siete sposati davanti ad un altare e la croce. Che espressioni, quali spinte poneva al vostro amore quella parola: “Lo spezzò”?

 

don  Piero