L’Arciconfraternita degli “Emmausiti”

Questo pensiero offerto agli Amici, è nato nel periodo pasquale. È tutto intonato all’evento più grande della storia. DA VIVERE. Tu devi perdonare la forma letteraria. Anche Gesù raccontava parabole. Le “verità” qui contenute sono tra le più grandi della vita. È questo un pensiero da meditare.

Quella degli “Emmausiti” è un’arciconfraternita antichissima nella Chiesa. Una delle più antiche. Risale al tempo dei primi discepoli di Gesù. Ma se ne hanno gli Statuti. Antichi e famosi. Sono contenuti nel Vangelo di S. Luca al cap. 24, versetti 13-35. E si sanno anche i Padri fondatori dell’arciconfraternita: erano due dei 72 discepoli scelti da Gesù. Di uno di essi, si sa perfino il nome: si chiamava Cleopa. Per capirci bene, è proprio necessario che tu vada a leggere attentamente questi Statuti. Ti sarà molto facile, appunto perché essi si trovano nel Vangelo. E sono anche notissimi.

Dunque. Si dice che questa antica arciconfraternita, abbia sempre avuto molti congregati. Nei secoli, più o meno, hanno finito per parteciparvi la maggior parte dei cristiani. È d’uso in questa arciconfraternita, secondo le tavole della Costituzione, far passare i confratelli per tre stadi o periodi successivi di iniziazione. Il primo stadio, si chiama: “FORSE… CHE…?”.

È in pratica una pre-iniziazione dei congregati. Vi sono ammessi tutti i novizi. Peccato, però, che anche un gran numero di professi siano piuttosto inclini ad indugiare a lungo in questo primo stadio. Per capirci bene, è quello che ben descrivono i Padri fondatori, specie Cleopa:

  • Volto triste.
  • Avendo tra loro “Gesù in persona”, i loro occhi erano però incapaci di riconoscerlo!
  • “Erano desolati”.
  • Sì, “si diceva” di Angeli comparsi.
  •  “Ma… erano donne quelle che “dicevano” di averli visti”…
  •  Ormai erano passati tre giorni…
  •  Anche gli Apostoli erano andati… ma non avevano visto nessuno!

Insomma una Fede da strapazzo, proprio da “Forse… che…?”. E dire che, a cominciare dai Padri fondatori (che avevano assistito ad un numero sterminato di miracoli operati da Gesù), tutti i cristiani della congrega, anche in questo stadio, sono ben certi della loro Fede. Fede provata, anzi provatissima, da prodigi sparsi nei millenni! Ma, oh! grande miseria dei cristiani; sarà la vita, le prove, …certe tragedie… La Fede, invece di essere Fiamma viva, folgore di luce che guida nel cammino, è uno stoppino sudicio e pigolante…: “Forse… che…?”. E, si sa, è questo lo stadio della grande tristezza. Gesù è lì!! Ma gli occhi dei cristiani non lo vedono, “non lo riconoscono”!

Ma l’arciconfraternita è tutt’apposta fatta per sospingere i congregati avanti!
E allora, come capitò ai Padri fondatori, novizi e confratelli vengono sollecitati a passare oltre.
L’intenzione sarebbe generosa, ma le forze sono quasi sempre fiacche …

I congregati, quando la va bene, passano perciò al secondo stadio: dalla pre-iniziazione alla iniziazione. E questo secondo stadio si chiama: “COME… SE”. Cioè, i confratelli hanno sempre davanti Gesù; ma ancora non lo riconoscono. Ma lo  ascoltano. Entrano in dialogo. Trovano questo strano pellegrino molto interessante. E si sentono ardere di dentro. E se quel Pellegrino fa le mosse di andarsene, lo supplicano di rimanere.

È l’ora del rimprovero acerbo, direi, rude: “Oh, stolti e tardi di cuore nel credere la parola dei Profeti!”. Ascoltano Gesù che non riconoscono, e si interessano a ciò che dice, “COME… SE…” fossero cose vere! Le cronache antichissime, antiche, e moderne della arciconfraternita, ci assicurano tristemente che i congregati che passano dalla pre-iniziazione alla iniziazione, finiscono quasi sempre per fermarsi qui! Una Fede “COME… SE…”.

Che oscilla tra l’interesse, una inconscia constatazione di ardore del cuore… e il rimprovero severo, sconsolato, del Maestro. Insomma.
I confratelli credono.

Ma “come… se…”. Non credono sul serio! in una parola. Sanno che Gesù è nell’Eucaristia. Se chiedi loro se ci credono, ti rispondono “che sì!”, e con foga.

Ma… se li osservi quando fanno la Comunione, è solo “come… se…” lì ci fosse Gesù. Devoti, mangiano… “come se”… fosse una “cosa” sacrosanta. Sanno che l’anima in grazia ha in sé Gesù, tramite la sua vita divino-umana comunicata. Lo sanno. Ma non vedono! Non “riconoscono” Gesù. Sanno solo… “come se”. E finiscono proprio per comportarsi… “come… se…” non ci fosse.

Ma la benemerita arciconfraternita è tutta fatta per il suo ultimo stadio di iniziazione. Qui, anzi, si tratta della vera professione dei congregati. Ma, purtroppo, sono pochi, pochissimi quelli che nell’arciconfraternita professano. La storia di questa benemerita arciconfraternita, ci assicura che nei primi due stadi, prima o poi, finiscono per passarvi quasi tutti i cristiani. Chierici!… e laici. Ma al terzo, ci arrivano in pochi. Questo terzo stadio si chiama: “È”.

Qui crolla totalmente il “forse che” e il “come se”. Finalmente il cristiano apre gli occhi, si incontra, in carne ed ossa, con Gesù Risorto. E vede che Gesù È. È proprio colui che si chiama “Jahweh” = “Io sono”. È questo lo stadio del cristiano vero. Serio. La cui Fede è “vedere”, “incontrare” Gesù. “Vivere con Gesù”. Il miracolo in genere capita quando Gesù spezza il Pane. Nella Eucaristia.

Certo, il miracolo è Suo! Ma il cristiano, sollecitato e aiutato da Lui, apre gli occhi e “vede”. Non più: “come se”, ma “È”. Segni chiarissimi che il confratello è entrato in questo felice stadio, eccoli:

  • esplosione di gioia
  • certezza
  • ardore
  • bisogno di correre per annunziare, con la persuasione della vita, che Gesù è risuscitato: È.
    Naturalmente a questa antichissima arciconfraternita: “Gli Emmausiti”, magari a nostra insaputa, hanno iscritto anche noi. In quale stadio mi trovo io?

In quello del “FORSE CHE”? Dubbio – Ansia – Tristezza – Avere Gesù dentro. E non …vederlo?  O, in quello del “COME SE”? Una Fede piena di interesse, di dialogo… Ma senza vedere Gesù! Senza ancora riconoscerlo?  O, sono forse arrivato a quello dell’ “È”? Beati gli Emmausiti che allo spezzare del Pane riconoscono Gesù! Una Fede, non: “Forse… che…”; né: “Come… se…”; ma: “È”.

Allora è la gioia. La sicurezza. E il cristiano diventa distributore di gioia, di sicurezza, e di Risurrezione!
Perché Gesù è veramente risorto. È qui. È.

Don Paolo
Aprile 1978

DOMANDE DI DON PIERO

  • La fede in Gesù, vivo, risorto, presente: come vivo l’incontro con Gesù nell’eucaristia e nella
    sua parola? (incontro vivo con Gesù vivo)
  • Per gli sposi: il coniuge oltre che l’amato/a è Gesù presente. Come mi guida questa fede nella
    presenza di Gesù nel mio sposo/a?