Buongiorno a tutti! La liturgia della Parola della quarta domenica di Avvento ci presenta Maria che si affretta a raggiungere la cugina Elisabetta, per contemplare ciò che Dio può compiere nella vita di chi crede nell’adempimento delle sue promesse. È come se ci venisse detto: Vuoi davvero accogliere il Signore nella tua vita e permettere che si manifesti attraverso di te? Guarda Maria, segui il suo esempio! Mettiamoci dunque in ascolto attento del racconto della Visitazione.
Maria, dopo aver detto all’angelo di riferire il suo “sì” a Dio, che l’aveva scelta sin dall’eternità per diventare la madre del Salvatore, prende la decisione di mettersi subito in cammino. Ma perché lo fa? Perché intraprendere un viaggio rischioso verso una località distante circa 120 km da Nazareth? Certamente per mettersi al servizio della cugina Elisabetta che, in età avanzata, si ritrova ad affrontare le difficoltà inevitabili di una gravidanza. Ma anche, e direi soprattutto, per contemplare le meraviglie che Dio compie nella storia, anche quando gli esseri umani sono tentati di credere, con rassegnazione, che non ci sia più nulla da sperare. Maria è l’esatto contrario della donna rassegnata. Anche quando non cammina fisicamente, il suo cuore è sempre in movimento: pieno di vita, di entusiasmo. L’evangelista lo sottolinea dicendo che, dopo che l’angelo si allontanò da lei, Maria si alzò. Ecco il primo messaggio per noi: se vogliamo, come Maria, incontrare Gesù, accoglierlo e fargli spazio nella nostra vita, dobbiamo alzare lo sguardo e noi stessi, smettere di crogiolarci nei problemi e abbandonare l’idea che tutto sia perduto. Come Maria, alziamoci, mettiamoci in movimento, mettiamoci in cammino!
Facciamolo subito. Questo è un secondo elemento che emerge dal cuore di Maria nel racconto della Visitazione. L’evangelista Luca ci dice che Maria si alzò e andò in fretta. Non si tratta della fretta frenetica che spesso vediamo nelle nostre vite, condotte come schegge impazzite, ma della fretta di chi non esita, di chi non rimanda dicendo: “Ci penserò domani o dopodomani.” Ci sono situazioni in cui esitare può essere fatale. Papa Francesco dice che la Chiesa, nel mezzo delle tante crisi che il mondo sta affrontando, deve essere come un ospedale da campo. Un ospedale da campo, come abbiamo visto durante la prima ondata del Covid, si allestisce in tempi di emergenza. Quando la gente rischia di morire, quando le persone soffrono, se vogliamo aiutarle a ritrovare speranza nella salvezza, non possiamo rimanere seduti. Come Maria, dobbiamo metterci subito in movimento, anche solo per dare una mano, per trasmettere il calore della solidarietà, della prossimità, dell’amicizia. Maria ci lascia, con il suo modo di agire, una grande lezione: Alzati, mettiti in cammino verso Gesù, ma non aspettare a domani o a dopodomani. Fallo adesso, senza esitare.
L’atteggiamento di Maria descritto nel Vangelo che stiamo meditando è possibile – come Elisabetta le dice nel suo saluto – perché Maria crede nell’adempimento delle parole del Signore. Il Dio in cui Maria crede è un Padre misericordioso, che si prende cura dei suoi figli attraverso l’intelligenza, le mani, i piedi e le vite intere di coloro che gli dicono sì. Maria, icona mirabile della vera credente, ci insegna concretamente a diventare ponti attraverso i quali la grazia del Signore scorre per raggiungere l’umanità intera. Con il suo atteggiamento, ci dice che proprio in questo consiste la vera beatitudine. Maria sa che c’è più gioia nel dare che nel ricevere, sperimenta che la vera felicità sta nel fare della propria vita un dono, vede che la Parola si fa carne, diventa visibile e concreta, dono di grazia e di vita piena per tutti. Ma tutto ciò è possibile solo se la Parola è pienamente accolta nella vita di chi l’ascolta con un cuore obbediente.
Ti ringraziamo, Signore, per il modello che ci hai donato nella vita di Maria, tua Madre. Aiutaci a fare nostri i suoi atteggiamenti, perché, come ha fatto lei, desideriamo anche noi diventare canali della tua grazia, che raggiunge ogni uomo e ogni donna sulla faccia della terra. Buona quarta domenica di Avvento a tutti!