Introduzione al Realismo Dinamico

Come incontrare Gesù vivo in un modo nuovo.

L’incontro vivo con Gesù vivo attraverso i 5 passi per comprendere il Vangelo è uno degli aspetti più convincenti e persuasivi che ho trovato in don Paolo Arnaboldi.

Le storie evangeliche raccontate come episodi vivi realmente accaduti restano ancora oggi uno degli aspetti più coinvolgenti della sua spiritualità.

Vi era in questi racconti una spinta all’approfondimento, alla meditazione, al coinvolgimento emotivo, all’agire concreto come parte di un tutto, che mai avevo incontrato prima.

Questa è la parte di don Paolo che più ci è nota, ma vi è un aspetto importante, anzi, quasi decisivo, che viene talora trascurato: il suo rapporto con la riflessione filosofica.

Un uomo come don Paolo tutto teso alla vita evangelica strinse infatti un sodalizio molto forte con il filosofo e teologo don Tommaso Demaria, sacerdote salesiano certo non meno spirituale, ma nel contempo capace di un approfondimento filosofico inedito e originale del quale don Paolo si è certamente nutrito.

Quale ne fu la ragione?  Perché don Paolo trovò proprio nella metafisica di don Tommaso Demaria un supporto alla diffusione del Vangelo?

Oggi pensare di costruire una casa senza una adeguata conoscenza della matematica e delle scienze costruttive è abbastanza inverosimile, per non dire ingenuo, o a maggior ragione un aeroplano o un computer. La scienza e la tecnica sono evidentemente indispensabili per vivere e agire nel nostro mondo ormai così complesso.

In campo spirituale invece le cose stanno in modo diverso. Non occorre essere teologi o filosofi per farsi santi e vivere concretamente la carità evangelica, anzi, talora alcuni ritengono che la cultura sia addirittura un ostacolo alla fede viva, e questo anche a causa di certa cattiva teologia e filosofia.

Non basta dunque la mistica? Non basta allora vivere il Vangelo “sine glossa” come si diceva un tempo? A che serve la filosofia per amare il prossimo e far del bene?

Don Paolo spese gran parte della sua vita ad aiutare persone di ogni genere ad incontrare Gesù vivo, rielaborando in parte quei modi che la tradizione spirituale cattolica aveva messo a disposizione di tutti, anche e forse soprattutto dei più poveri e reietti: ogni uomo, anche il più miserabile, può incontrare Gesù vivo, non serve la laurea.

Tuttavia la faccenda gli apparì presto più complicata: finché si tratta della gestione della propria vita personale, ambientata al più in una piccola comunità, le cose possono anche funzionare in questo modo, ma quando siamo chiamati a decidere su grandi o piccole questioni che riguardano il vivere e agire di milioni di persone le cose cambiano.

Oggi tutti votiamo, oggi tutti facciamo investimenti in banca, oggi tutti consumiamo e produciamo, tutti facciamo parte nostro malgrado di un grande organismo sociale, capace in qualche modo di vivere e agire a titolo proprio, lo costruiamo e ne siamo costruiti.

Alla carità samaritana sempre necessaria e insostituibile sembra urgente integrare altre forme di carità; le possiamo intuire in modo sintetico ma efficace tanto in una carità politica costruttiva quanto in una rinnovata forma di carità intellettuale: il medico di pronto soccorso poco potrebbe se alle sue spalle non ci fosse l’organizzazione ospedaliera, e prima ancora la ricerca scientifica con i conseguenti farmaci e strumenti.

Questi aspetti furono sempre molto chiari a don Paolo, e forse per questo motivo nel proporre l’incontro vivo con Gesù cercò di condurci anche a vette più ardue di quelle a cui siamo normalmente abituati: quelle della metafisica realistico-integrale. In essa intravide la capacità culturale di sostenere e alimentare le nuove forme di carità di cui la nostra società ha appunto bisogno.

La formazione della retta ragione appare allora indispensabile per orientarci nel mondo complesso in cui viviamo, e ciò si traduce in una continua formazione e auto-formazione su temi e modi che invece nel passato erano trascurabili.

Proprio a questo sforzo che don Paolo sviluppò grazie don Demaria desideriamo dare risalto nel percorso che stiamo per iniziare.

Nuova Costruttività è nata in seno al FAC, e da molti anni si occupa di questi argomenti; ad essa appartiene il gruppo di lavoro che coordinerà questo ambizioso programma.

Attraverso un appuntamento mensile si cercherà di mettere in evidenza le scoperte metafisiche di don Paolo Arnaboldi e don Tommaso Demaria e la loro utilità per la nostra vita personale e comunitaria. Ci piace qui ricordare anche l’instancabile opera di divulgazione portata avanti dal caro don Lorenzo Cretti; anche sul suo prezioso impegno “organico-dinamico” ci soffermeremo con attenzione.

Resterà così tracciata una via, per molti ancora inedita, adatta ad incontrare Gesù vivo in un modo nuovo: il modo dell’organismo dinamico.

Luca Cipriani                                                                                                                                                   Nuova Costruttività Onlus                                                                                                     www.nuovacostruttivita.it