Siate Misericordiosi!

Il nostro Dio è Amore (1Gv 4,8).

Dice Giovanni che Dio ci ha amati per il primo, e noi dobbiamo amarci tra di noi.

“In questo sta l’amore; non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri” (1Gv 4,10-12).

Dio, che è “Infinito Amore”, ci ama del suo amore infinito. E vuole che noi pure ci amiamo di un amore smisurato.

Ma sulla caratteristica fondamentale di questo amore voglio richiamare la tua attenzione: l’amore di Dio per noi è un amore pieno di misericordia.

La parola “misericordia” ci richiama che noi uomini siamo “miseri”; siamo figli decaduti del nostro padre Adamo che ha peccato. E su questa nostra miseria si riversa la tenerezza del Cuore di Dio.

Noi siamo poveri peccatori. Cadiamo con frequenza. Ma se chiediamo perdono a Dio, Egli subito, come Amore infinito, è pronto a perdonarci: è con noi misericordiosissimo.

Ed Egli vuole che noi pure siamo, come Lui, misericordiosi verso i nostri fratelli. Consapevoli della nostra miseria, dobbiamo aprire ai fratelli la larghezza del nostro cuore.

Ci dice con chiarezza Gesù nel suo Vangelo:

Siate misericordiosi, COME è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché CON LA MISURA con cui misurate sarà misurato a voi in cambio” (Lc 6,36-38).

Dunque, dobbiamo essere misericordiosi come è misericordioso il nostro Padre Celeste.

Gesù ci dà la misura della misericordia del Suo Padre; così dobbiamo essere anche noi misericordiosi.

E poi Gesù aggiunge: “Non giudicate…; non condannate…; perdonate… i vostri fratelli; siate larghi con loro, ed il Signore vi ricambierà con una misura “pigiata, scossa e traboccante”.” E insiste: “Con la misura con cui misurerete sarà misurato a voi in cambio”.

Quel “COME”, quanto è tremendo!

E mi richiama la grande preghiera di Gesù; la sua preghiera perfetta:

“Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli…

rimetti a noi i nostri debiti

COME noi li rimettiamo ai nostri debitori…”.

Mi fermo anche su questo “COME”.

E penso, e prego Gesù perché mi dia la larghezza della sua misericordia.

Noi, poveri peccatori, che abbiamo tanto bisogno della misericordia del Padre, quanto dobbiamo essere, come il nostro Signore, larghi nella “misericordia” verso i nostri fratelli!

E non dobbiamo giudicarli; e non dobbiamo condannarli, ma con una larghezza infinita, perdonare!

Affinché Gesù tratti anche noi così, come abbiamo trattato i nostri fratelli.

Pensiamoci seriamente.

 

Quanta gioia e fiducia ci dona il pensiero della misericordia infinita di Dio!

Tutta la Scrittura ci comunica questa consolante certezza.

“Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo; nella sua grande misericordia egli ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti…” (1 Pt 1,3).

“…Ritornate al Signore vostro Dio, perché egli è misericordioso e benigno, tardo all’ira e ricco di benevolenza…” (Gl 2,13).

“Come il cielo è alto sulla terra, così è grande la sua misericordia su quanti lo temono” (Sal 102,11).

E a questa infinita misericordia, non dovrà dunque corrispondere in noi una larga misericordia verso il nostro prossimo?

Esercitare la pietà e la misericordia ciascuno verso il prossimo suo” (Zc 7,9).

“La sapienza che viene dall’alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia…” (Gc 3,17).

Chiediamo al Signore in questa Quaresima che ci doni un cuore nuovo: sempre più largo e aperto verso i fratelli, sempre più simile al Suo!

 

Don Paolo Arnaboldi
Marzo 1992