Uno spettacolo. Stupendo, anche se umile e silenzioso.
In una sala alcune piante ornamentali, di un verde vivo, intenso, danno una nota di freschezza e di famiglia.
Sempre viste.
Ma vedere non è osservare, né, tanto meno, contemplare.
Era un tardo pomeriggio.
Fuori, oltre le grandi vetrate, che danno verso il giardino, una luce intensa, diffusa.
Il cielo era nuvoloso, ma la sala era letteralmente inondata di luce. Ed ecco il grande spettacolo: tutte le foglie del “filodendro” e tutte le foglioline degli “scandens” erano rivolte verso la luce! Tutte!
Pensavo, guardando attraverso le vetrate: “E… al di là delle nubi, c’è il sole!”
La luce era del sole, dal sole.
Quelle piantine erano dunque rivolte totalmente al sole. Aperte al sole. Perché?
Sopra ho detto “contemplazione”.
È la contemplazione un ragionamento profondo, ma senza parole.
Senza fatiche di frasi e sillogismi.
È un “ricevere silenzioso dall’alto”.
È un “accogliere quieto, di luci, di verità, di vita e di gioia”.
Nella contemplazione, “sono le cose stesse che parlano”.
E le senti.
E al di là delle cose è spesso l’Autore delle cose che scrive, dipinge in te, con raggi di luce, attraverso le cose, le verità, la Verità. La verità delle cose; la Verità da cui sono tutte le cose.
E mi veniva in mente una scritta trovata una volta su un portacenere nella sala d’attesa di un medico: “Quando bevi al ruscello, pensa alla sorgente!”
E pensavo alla “Sorgente”.
Tempo di grandi tempeste il nostro.
E il cielo, più che nuvoloso, è oggi burrascoso, minaccioso.
Bisogna stare tutti rivolti alla Luce, rivolti al Sole!
E la Luce è Gesù!
Egli è la Luce vera (Gv 1,9) che raggia dal Sole vero: il Padre.
È da Gesù che ci viene e la gioia e la vita.
E tornavo a contemplare quei sempreverdi rigogliosi, slanciati verso l’alto, sempre più verso l’alto; con le punte novelle giunte fin quasi al soffitto della sala.
E sotto ogni pianta un capace vaso, ricolmo di terra buona, grassa.
E tutte quelle foglioline inondate di luce, rivolte alla luce, al sole, e al Sole.
E pensavo.
In tempi in cui tanti maestri equivoci, in nome di una scienza falsa e gonfia, sfornano tante teorie balorde, sconcertanti; in tempi in cui troppi di questi grossi poveri dottori impongono di chiudere tutte le porte e finestre alla Luce, al Cielo, al Sole, è urgente aprirsi con tutta la vita, con naturalezza e semplicità, con verità, come fanno queste piantine, a tutto ciò che è vero e bello: alla luce, al cielo e al vento, al sole!
E il Sole della vita è Gesù!
I piccoli grandi maestri della terra passeranno.
Gesù, Sole eterno, non passerà, mai.
Questa è l’ora di tornare a Gesù!
– Terra umile e buona in vasi larghi e capaci.
– E uno slancio costante verso l’alto.
– E un’apertura totale alla luce, a tutte le luci!
– Ma soprattutto alla Luce vera; quella che sgorga dal Sole:
Gesù Vivo tra noi!
don Paolo Arnaboldi