XXXII Domenica del Tempo Ordinario – 10 novembre 2024

Buongiorno a tutti! Qualche domenica fa, un tale che voleva sapere da Gesù cosa dovesse fare per avere in eredità la vita eterna, dopo che Gesù gli aveva proposto di dare tutti i suoi averi ai poveri e di seguirlo, se ne andò triste, se vi ricordate, perché non voleva separarsi dalle cose materiali che garantivano la sua esistenza. Oggi, nel Vangelo di questa domenica, l’evangelista Marco ci presenta una povera vedova che getta nella cassetta delle offerte del Tempio tutto ciò che possiede per vivere. Che differenza! È proprio vero: chi non ha niente da perdere, come la vedova, riesce a offrirsi con generosità. Meditiamo su questo, mettendoci in ascolto attento della Parola.

Gli ultimi giorni della vicenda terrena del Cristo, secondo il racconto degli evangelisti, furono piuttosto concitati, pieni di tensione, per via degli attacchi continui a cui il Nazareno veniva ripetutamente sottoposto. Possiamo immaginare Gesù, alla fine di una di queste giornate, un po’ stanco e provato, che cerca di riprendere fiato sedendosi all’interno del Tempio, in un punto di passaggio proprio di fronte alle cassette delle offerte. Se tendiamo l’orecchio, possiamo sentire anche noi il rumore del denaro che vi viene gettato: il suono scrosciante delle molte monete offerte dai ricchi e quello più sordo, quasi impercettibile, dei due spiccioli donati da una povera vedova.

Gesù coglie questo momento per offrire un insegnamento ai suoi discepoli. Lo fa per un motivo semplice: le tensioni che stanno affrontando generano in loro stanchezza e dubbio. Sì, dubbio. E non mi riferisco solo al dubbio riguardo all’insegnamento del Maestro, ma anche alle scelte concrete che essi dovranno compiere. Possiamo immaginarli mentre pensano, nel momento in cui Gesù viene attaccato: «Abbiamo sbagliato a seguirlo!». E subito dopo, vedendolo trionfare sui suoi avversari: «Non dovevamo dubitare della sua capacità di risolvere anche le questioni più difficili. Abbiamo fatto bene a diventare suoi discepoli!». La dinamica del dubbio si comprende bene attraverso l’etimologia della parola latina dubium, che significa essere incerti tra due scelte. I discepoli si sono trovati spesso a vivere l’esperienza del dubbio, dell’incertezza sulla strada da percorrere, della scelta tra pensieri opposti.

Gesù aiuta i discepoli a uscire dalla loro stanchezza e, soprattutto, dai loro dubbi educando il loro sguardo. Li aiuta a guardare attentamente la realtà, cogliendone non solo gli aspetti problematici più evidenti, come l’atteggiamento vanitoso e ambizioso dei ricchi e dei religiosi, ma anche ciò che potrebbe sembrare insignificante, irrilevante, poco interessante, come il gesto di una vedova molto povera, che getta nel tesoro del Tempio due “lepta”, le monete più piccole del mondo greco. Sembra che Gesù voglia dire: «Qualunque sia il punto di vista, l’offerta della vedova corrisponde al minimo assoluto. Ma se osservate con più attenzione – dice il Maestro ai discepoli e a noi – scoprirete che non è così». Essa, infatti, esprime la caratteristica fondamentale di coloro che prendono sul serio la prima delle beatitudini, quella dei poveri in spirito, ossia l’offerta totale di sé al Signore e al prossimo. Infatti, se non hai più nulla di materiale da offrire, ti rimane solo una cosa da donare: te stesso! La vedova del Vangelo dà tutto ciò che ha per vivere, offre se stessa e si affida alle mani di Dio, per gli altri. Questo è il significato perenne della sua offerta, che Gesù esalta perché, a differenza dei ricchi che si limitano a offrire una parte del loro superfluo, essa rappresenta il dono totale di sé.

Aiutaci, Signore, a non lasciarci travolgere dall’angoscia, dall’ansia e dalla paura. Donaci di superare i dubbi che le angosce e le paure della vita ci pongono, riponendo in te la nostra fiducia e la nostra speranza. Buona domenica di vero cuore a tutti!