Buongiorno a tutti! La domenica trentesima del tempo ordinario ci pone di fronte ad un insegnamento di Gesù che conosciamo a memoria e che nominiamo spesso: il COMANDAMENTO DELL’AMORE. Come tutte le cose note rischia però di essere dato per scontato, di essere come quelle cose che si fanno presto a dire ma più fatica a vivere. Mettiamoci in ascolto della Parola e lasciamocene provocare.
Nel Tempio di Gerusalemme, negli ultimi giorni della sua vita, Gesù viene attaccato frontalmente dalle autorità religiose e civili di Israele. Le sue parole, la sua vita, sono un vero e proprio segno di contraddizione di fronte al quale si è chiamati ad operare una scelta: mettersi nella via con Lui, impegnandosi a vivere il Vangelo, oppure fare di tutto per chiudergli la bocca. In tutti i tempi questo si verifica. Anche nel nostro. Il dottore della Legge, che gli pone, a nome di tutto il suo gruppo dei farisei, la questione sul più “grande comandamento” ha l’obiettivo, lo sappiamo, di mettere Gesù in difficoltà, di mostrare alle persone che lo ascoltano la sua incompetenza nel leggere con sapienza le Scritture. I rabbini di quel tempo si confrontavano animatamente, senza venirne a capo, sulla individuazione di un comandamento che semplificasse tutto il corpo delle norme date da Dio al popolo per mezzo di Mosè. Erano seicentotredici i precetti che i pii israeliti dovevano seguire per mostrare a Dio la propria fedeltà e adesione ai suoi comandi. Davvero troppi! Per cui era estremamente facile dimenticarne uno e, di conseguenza, sentirsi continuamente in colpa, in debito, nei confronti di Dio. Una religione fatta solo di precetti è come una gabbia. Per questo gli israeliti, un po’ alla volta, avevano trovato il modo di superare il problema puntando su una esecuzione solo esteriore dei comandamenti. Un po’ come quando pensiamo di aver assolto ai nostri impegni con Dio limitandoci alla messa domenicale, o alle preghiere e devozioni che abitualmente e con precisione eseguiamo. Abbiamo fatto veramente la volontà di Dio quando ci comportiamo in questo modo? Gesù, ai farisei che assumevano questa condotta, senza mezzi termini, diceva che erano IPOCRITI!!! Questo è infatti il rischio. Ma come si fa a superarlo?
Gesù ci aiuta a non cadere nell’IPOCRISIA proponendoci il COMANDAMENTO DELL’AMORE. Un comandamento che è fatto da due parti complementari. La prima è tratta dal libro del Deuteronomio: «Ascolta, Israele, il Signore tuo Dio, il tuo unico Signore, e amalo conTUTTO, TUTTO, TUTTO: il cuore, la mente e lo spirito». Con queste parole è espresso l’amore assoluto, totale, incondizionato per Dio. La seconda parte è tratta, invece, dal libro del Levitico. È la cosiddetta “regola d’oro” che troviamo in tutte le religioni: «Ama il prossimo come te stesso». Due parti, ma un solo comandamento, riguardante l’amore. In definitiva, il criterio che deve guidare le scelte del vero credente è questo: amare Dio, amando l’umanità, ma non l’umanità in astratto, bensì quella concreta che vive con noi! Non dimentichiamo il momento preciso di questo insegnamento: nella settimana Santa, Gesù prepara i suoi amici alla comprensione del comandamento dell’amore manifestando l’amore più grande nel Crocifisso.
La croce è fatta di due assi: uno verticale e l’altro orizzontale. L’asse verticale è l’amore aperto alla volontà di Dio; l’asse orizzontale è l’amore che tiene costantemente le braccia spalancate per accogliere ogni uomo. Nel Crocifisso il comandamento dell’amore è visibile e concreto. Dovremmo continuamente contemplarlo se vogliamo che il nostro amore per Dio sia autentico e credibile. Lo dice Giovanni nella sua prima lettera: «Come fai a dire che ami Dio che non vedi se non ami il fratello che vedi». L’amore per Dio non si può staccare dall’amore del prossimo. «Chi dice di amare Dio e non ha amore per il prossimo, chiunque esso sia, fosse anche la persona che l’ha crocifisso, tradito, insultato, abbandonato, è un BUGIARDO!».
Aiutaci allora Signore A FARE NOSTRO questo comandamento. Sostieni il nostro impegno ad AMARTI, AMANDO TUTTI senza riserve, con tutto noi stessi. Buona domenica di vero cuore a tutti.