Buongiorno a tutti. Delle tre parabole che la liturgia della diciassettesima domenica del tempo ordinario ci propone ci fermeremo solamente sulle prime due. Due racconti brevissimi, essenziali, che ci aiutano a dare una risposta alla seguente domanda: qual è la condizione che consente di realizzare l’incontro vivo con Gesù? Ascoltiamo!
Le due brevi parabole sembrano molto simili se lette un po’ frettolosamente. In entrambe, infatti, c’è qualcosa di prezioso che viene trovato e un uomo che pur di entrarne in possesso è disposto a vendere tutto ciò che possiede. C’è però una differenza. Nella prima parabola, la scoperta del tesoro non è il frutto di una ricerca dell’uomo. Dal racconto, sembrerebbe che essa avvenga quasi per caso, mentre l’uomo, probabilmente, sta compiendo le azioni di tutti i giorni. È, potremmo dire, il tesoro che provvidenzialmente gli va incontro. L’uomo se lo ritrova di fronte, ne riconosce il valore inestimabile, ed è disposto a tutto, anche a vendere quanto possiede, pur di non farselo sfuggire. Nella seconda parabola, invece, la scoperta del tesoro è – Gesù lo sottolinea chiaramente – il risultato di una ricerca. Un uomo esperto di perle sta cercando dappertutto le più belle di tutte. La sua ricerca viene ad un certo punto premiata quando si trova di fronte non le perle ma LA PERLA di grande valore, una perla che da sola è capace di oscurare con la sua bellezza straordinaria tutte le altre. Anche in questo caso, l’uomo è disposto a tutto, a vendere i suoi averi per acquistarla ed entrarne in pieno possesso. Queste due parabole non dovrebbero mai essere lette separatamente perché è solo insieme che riescono a farci intuire una cosa importantissima: è possibile realizzare l’incontro con IL TESORO della nostra vita, con COLUI che la riempie di senso; è possibile, in pratica, incontrare Gesù vivo, solo nel momento in cui si incrociano due linee di ricerca, quella di Dio in direzione dell’uomo e quella dell’uomo che desidera veramente incontrare Dio. Dio è continuamente alla ricerca dell’uomo. Come il pastore che va in cerca della pecora smarrita, Dio va alla ricerca di tutti, anche di coloro che si separano dal gregge, che pensano di non essere nella sua considerazione solo perché si sono persi. Dio è un Padre che non smette mai, in nessun momento, di amare i propri figli, neanche quando gli dovessero girare le spalle e dichiaragli apertamente di non voler aver niente a che fare con lui. Nel momento in cui si è fatto uomo, in Gesù, Dio ci è voluto venire incontro in ogni uomo e in ogni tempo come ci insegna la fede della Chiesa. Nell’Eucaristia, nella Parola, nel sacramento del fratello e della sorella, e, particolarmente, del fratello e della sorella che hanno maggiormente bisogno del nostro aiuto, Dio ci viene incontro. Potremmo dire che Dio per incontrarci ha messo in atto un vero e proprio assedio. Da questo punto di vista, la linea della ricerca di Dio verso ciascuno di noi è ben marcata, non viene mai meno. Chiediamoci piuttosto se siamo noi in ricerca di Lui. Se desideriamo veramente incontrare Dio? Se veramente desideriamo incontrare Gesù? A volte, ci lasciamo talmente prendere dalle cose da fare, oppure, ci lasciamo trascinare da modalità esteriori di vivere la fede, la religione, che siamo più concentrati sulle tradizioni, e sui riti, che sulla persona per cui quei riti e quelle tradizioni acquistano il loro vero significato. Dice il profeta Isaia: «Cercate il Signore mentre si fa trovare, invocatelo mentre è vicino» (55, 6). Questo versetto è una sintesi perfetta di quanto detto sinora. Domandiamoci, nella settimana che con questa domenica si apre: ma io sono impegnato in un vero cammino di ricerca del Signore attraverso l’ascolto obbediente della sua Parola e la testimonianza dell’amore evangelico? Mi sto sforzando di riconoscere il Signore vivo e presente nei tanti modi in cui si manifesta nella mia vita e nella storia di tutti?
Signore, aiutaci a vivere con maggior impegno il cammino di ricerca del tuo volto, perché tu sei il tesoro nel campo, la perla di grande valore, il centro, il senso profondo della nostra esistenza. Buona domenica di vero cuore a tutti!