“…Questo scritto nasce grazie allo sforzo di don Lorenzo Cretti, che in qualità di testimone diretto ha cercato di tradurre in parole, nel modo più esaustivo e convincente, la proposta di vita di don Tommaso Demaria. Di questo noi tutti lo vogliamo ringraziare…”
Sono queste le parole con cui l’Associazione Nuova Costruttività nel 2004 ringraziava don Lorenzo Cretti per il suo libro “La quarta navigazione”, ed è questa l’unica traccia, riportata prima dell’introduzione, che testimonia che l’autore e coordinatore di quel testo fu proprio don Lorenzo, dato che, per l’umiltà che lo distingueva, non aveva voluto firmarlo, benché suo, per non attribuirsi un merito che invece voleva condiviso con l’associazione.
La mitezza e la gentilezza erano certo tratti naturali del suo carattere e si integravano bene con la vera mitezza evangelica che una solida fede e una viva speranza avevano costruito in lui.
Ricordo bene la prima volta che lo incontrai a Verona nei primi anni ’90. L’incontro, organizzato da quello che allora era il MID e poi oggi Nuova Costruttività, si concluse con una Santa Messa. Fu una celebrazione semplice, intima e per me intensa tanto che al momento della consacrazione non potei trattenermi dall’esclamare dentro di me: “questo sacerdote ci crede davvero!”
“Ci crede davvero”: questo è quello che pensai anche in seguito quando, conosciutolo meglio, scoprii in lui oltre che una grande fede in Gesù vivo risorto anche un’immensa fiducia nel realismo integrale di don Tommaso Demaria. Lo studio di questi argomenti organico-dinamici fu per lui intenso, continuo, irrinunciabile; la razionalità dei suoi scritti potente; per questa missione si spese, anche nella lunga malattia, fino alla fine con determinazione e coraggio.
Il suo principale contributo in questo campo fu più che altro di carattere divulgativo, nell’intento, direi sempre riuscito, di “spezzare” il pane della metafisica per coloro che non erano avvezzi ai ragionamenti filosofici, convinto che una valida formazione organico-dinamica fosse anche un solido servizio alla fede cristiana.
Vale la pena senz’altro di riprendere in mano il testo che oggi possiamo rileggere anche come suo testamento spirituale.
Scorrendo l’indice dei capitoli si comprende come la sua comprensione del realismo integrale sia stata davvero coerente con l’originale e competente nei collegamenti: conoscere il mondo in cui viviamo, integrazione del realismo tomista, enti naturali ed enti storici, la persona umana, l’ente dinamico universale, l’Assoluto nel cuore della storia, la teoria dell’organismo, la prassi storica organico-dinamica, sono i titoli che sintetizzano i passaggi salienti della cultura dinontorganica e che possono stimolare e incuriosire anche il lettore di oggi. Il vocabolario finale in fondo al testo aiuta poi i neofiti ad entrare meglio negli argomenti.
Voglio qui riportare brevemente qualche passaggio significativo che getta una luce su interrogativi sempre attuali; scrive don Lorenzo:
“La considerazione della persona umana come persona-cellula è un cammino di umiltà che cozza contro la nostra psicologia, il nostro io, la nostra abituale autoconsiderazione e mette in evidenza l’eteronomia ontologica di arricchimento, che non annulla l’autonomia psicologica del soggetto personale, che non sacrifica cioè la sua naturale libertà e volontà.
La confusione dell’autonomia psicologica con l’autonomia ontologica del soggetto personale è all’origine dell’esaltazione soggettivistica della filosofia moderna che priva la persona di fondamento e garanzia ontologici.
L’ “eteronomia ontologica” della persona è duplice:
- l’eteronomia ontica dell’essere contingente, che non ha in sé la ragione sufficiente del suo essere;
- l’eteronomia ontologica dell’accrescimento come apertura del suo essere all’ente di secondo grado.
Il padre o la madre di famiglia che rinunciano ad una propria logica e assumono la logica dell’organismo familiare, ne sono per ciò stesso diminuiti o, piuttosto, non ne sono arricchiti come persone?” (p. 158)
Parole senz’altro importanti e forti, magari di non immediata comprensione per molti, ma che don Lorenzo, riprendendole da altri e facendole proprie, sviluppa all’interno del libro in un continuo tentativo di trovare non solo agganci con la vita quotidiana ma anche le motivazioni profonde al nostro esistere. Poco prima infatti il nostro salesiano si chiedeva anche:
“Signore, da chi andremo?” (Gv 6, 68). Siamo certamente gli ultimi cristiani di tutto uno stile di cristianesimo. Ma non siamo gli ultimi cristiani e dobbiamo chiederci: perché le nostre modalità di testimoniare Cristo non lo rendono “appassionante” per coloro che sono di nuovo mossi dal desiderio di Dio? Chi è Gesù? Chi è Gesù per me? Lo conosco? Ne sono innamorato? Il senso della vita è conoscere e far conoscere Gesù! (p. 43)
Questa sintesi di fede e ragione, parole e opere, ha trovato credo in don Lorenzo un compimento da imitare e un esempio da seguire.
Desidero terminare con un significativo aneddoto. Un suo confratello della giovinezza in seminario ci lasciò un ricordo alle esequie presso la chiesetta di Arco (TN), suo paese di nascita; ricordava a noi presenti che quando avevano una qualche grana da risolvere si rivolgevano a don Lorenzo di cui già intuivano la santità, chiedendogli: “Lorenzo, tu che sei amico del Signore e hai confidenza con Lui, potresti pregare per me per questa tale o talaltra questione?”. E don Lorenzo, con molta semplicità, con la sua voce delicata e il sorriso puro, rispondeva sempre con una sola parola: “……… Volentieri”.
Con questa fiducia e con riconoscenza per i tuoi insegnamenti spirituali e filosofici, anche noi, caro don Lorenzo, ancora oggi, nell’anno del centenario dalla tua nascita, ti chiediamo: “prega per noi il Signore” e ci par già ti risentire nel nostro cuore l’eco della tua risposta:”……… Volentieri”.
Puoi scaricare qui il pdf del testo:
Don Lorenzo Cretti, “La quarta navigazione”, prefazione di don Mauro Mantovani, postfazione di don Mario Toso.
Oppure puoi richiederlo con una mail a: info@dinontorganico.it